Sangue infetto: sempre più probabile nuova proroga del termine per la liquidazione degli importi dell’equa riparazione (art. 27-bis, D.L. 90/2014).
Ambienti vicini al Ministero della Salute danno per certa una nuova proroga di un anno del termine per la liquidazione degli importi, originariamente fissata al 31 dicembre 2017, e successivamente prorogata al 31 dicembre 2018, per soggetti danneggiati da trasfusione con sangue infetto da somministrazione di emoderivati infetti o da vaccinazioni obbligatorie.
Si ricorda che l’art. 27-bis, comma 1, terzo periodo, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 prevede una ‘equa riparazione’ per i soggetti danneggiati da trasfusione con sangue infetto o da somministrazione di emoderivati infetti o vaccinazioni obbligatorie (o per i loro aventi causa, in caso decesso dei primi) che abbiano presentato domanda di adesione alla procedura transattiva entro il 19 gennaio 2010.
Il riconoscimento dell’equa riparazione è condizionato alla sussistenza di un danno ascrivibile alle categorie di cui alla tabella A annessa al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981 n.834 accertato dalla competente Commissione Medico Ospedaliera o dall’Ufficio medico legale ed all’esistenza del nesso causale tra il predetto danno e la trasfusione con sangue infetto o somministrazione di emoderivati infetti o vaccinazione obbligatoria.
La corresponsione della somma a titolo di equa riparazione “in un’unica soluzione” (determinata nella misura di € 100.000 per i danneggiati da trasfusione con sangue infetto e da somministrazione di emoderivati infetti e di € 20.000 per i danneggiati da vaccinazione obbligatoria) è, inoltre, subordinata alla formale rinuncia all’azione risarcitoria intrapresa, ivi compresa la procedura transattiva, e ad ogni ulteriore pretesa di carattere risarcitorio nei confronti dello Stato anche in sede sovranazionale.
Insomma, nell’impossibilità di dare esecuzione alle originarie promesse di chiudere questa transazione al ribasso entro il 2017, dovrebbe essere a breve varata un’ennesima e vergognosa proroga, contro la quale non mancheremo di far sentire la nostra voce.
Cassazione: no al diritto di ciascun genitore separato a trascorrere lo stesso tempo con il figlio (Cass. Civ., n. 31902 del 10 dicembre 2018).
Con una recentissima pronuncia, la Cassazione – in una complicata separazione in cui i genitori del minore erano impegnati in un “ampio contenzioso”, caratterizzata da una “grave conflittualità tra i genitori” e da una “competitività esasperata” – nel confermare il collocamento della figlia minore presso la madre, ha respinto le istanze di modifica delle modalità di frequentazione della minore avanzate dal padre, nel senso di un aumento delle ore da trascorrere con la piccola.
Ciò, sulla base del principio di bigenitorialità, da intendersi come ‘diritto di ciascun genitore ad essere presente in maniera significativa nella vita del figlio nel reciproco interesse’ ma non traducendosi detto principio in una parità matematica del tempo che ciascun genitore trascorre con il figlio, in quanto l’esercizio del diritto deve essere armonizzato in concreto con le complessive esigenze di vita del figlio e dell’altro genitore.
Si tratta quasi di un ‘monito’ della Cassazione ai genitori separati, i quali sono invitati ad effettuare uno sforzo di non belligeranza e a mettere da parte i rancori personali, in nome del benessere dei propri figli.
La pronuncia, pertanto, presenta profili di interesse che non possono non essere considerati nelle fattispecie analoghe.
Per il Tribunale di Roma la ex moglie ha diritto all’assegno divorzile pari all’affitto da pagare perché il marito era sempre fuori per lavoro (Trib. Roma, 13 novembre 2018, n. 21853).
Il Tribunale di Roma ha fatto applicazione del più recente orientamento in tema di assegno divorzile con una recente pronuncia che riguardava una donna ultrasessantenne da sempre dedicatasi alla famiglia ed alla crescita dei figli, svolgendo, di tanto in tanto, qualche saltuario lavoretto.
Dall’altra parte, il marito, grazie al contributo di lei, aveva potuto progredire nella propria attività ed assentarsi spesso, nel corso degli anni, per ragioni lavorative.
In considerazione del fatto che la donna – andati via da casa i figli e persa l’assegnazione della ex coniugale – avrebbe dovuto sostenere i costi di un immobile in affitto, non potendo contare su una capacità lavorativa che le permettesse di provvedere in maniera autonoma al proprio mantenimento e stante le ‘oggettive scarse possibilità di stabile inserimento professionale in ragione dell’età’, ha accolto la domanda della donna, assegnandole un assegno divorzile di € 500,00.
L’iter logico- giuridico seguito dal tribunale segue perfettamente il ‘nuovo’ trend giurisprudenziale in tema di assegno divorzile, che, ricordiamo, non è più teso ad assicurare il medesimo tenore di vita al coniuge divorziato rispetto a quando era sposato, quanto, piuttosto, a garantire una esistenza dignitosa, con i correttivi di cui sopra.
Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista: pubblicazione del bando e inizio delle lezioni.
È stato pubblicato il Bando della I edizione del corso organizzato della Scuola di Alta formazione specialistica dell’Avvocato internazionalista, istituita dall’Unione forense per la tutela dei diritti umani, che ha stipulato apposite convenzioni con la Scuola Superiore dell’Avvocatura e con primarie Università pubbliche italiane.
La Scuola ha carattere nazionale e due sedi principali (Roma e Milano), oltre che delle sedi secondarie a Trento, Udine, Genova, Firenze, Ancona, Perugia, Bari, Messina, Palermo e altre eventuali che saranno attivate al raggiungimento di un minimo di 10 iscritti, tutte collegate in videoconferenza con le sedi centrali e con la presenza di un tutor.
Le lezioni avranno inizio il 1° febbraio 2019, secondo il calendario e il programma che trovate qui. La durata dei corsi è biennale per un totale di circa 210 ore di formazione (come previsto dalla normativa nazionale).
L’iscrizione è aperta agli avvocati iscritti a uno degli albi degli ordini forensi italiani. Il numero massimo dei partecipanti per le sedi centrali è fissato ad 80 partecipanti e di 30 partecipanti per ogni sede secondaria che sarà attivata.
Il costo del corso è di 1.125,00 Euro oltre IVA per ciascun anno, rateizzato in 4 versamenti di Euro 686,25 ciascuno (comprensivi di IVA). Per il I anno, la prima rata va saldata entro i due giorni dalla conferma dell’ammissione; la seconda rata va saldata entro il 28 gennaio 2019. Sono previste borse di studio a parziale copertura della quota di iscrizione. Sono previste altresì tre borse di studio a parziale copertura delle quote di iscrizione.
Trovate qui bando della Scuola e il modulo da compilare per la domanda di iscrizione, che andrà spedito al seguente indirizzo email: [email protected].
Il corso, che avrà un taglio nettamente pratico e professionalizzante, è stato suddiviso in sette macro-aree del diritto internazionale, sotto la guida di sette responsabili di area: dopo una introduzione sulle fonti del diritto internazionale e la loro applicazione (che sarà curata dal Prof. Paolo Palchetti), nel corso del primo anno si affronteranno le aree dei diritti umani (a cura del Prof. Andrea Saccucci), e del diritto del mare (a cura del Prof. Giuseppe Cataldi), per concludersi con una ampia disamina del diritto internazionale privato (curata dalla Prof.ssa Stefania Bariatti). Il secondo anno di lezioni, che avrà inizio nel gennaio 2020, prevede anzitutto l’analisi del diritto internazionale dell’economia e dell’arbitrato internazionale (la cui trattazione sarà curata dal Prof. Andrea Giardina e dalla Prof.ssa Maria Beatrice Deli), cui seguirà la trattazione del diritto internazionale delle migrazioni (da parte della Prof.ssa Favilli), delle tematiche degli spazi polari, aerei e cosmici e tutela internazionale dell’ambiente (a cura, rispettivamente del Prof. Sergio Marchisio e del Prof. Lorenzo Schiano di Pepe) e che si concluderà con l’approfondimento del diritto penale internazionale (a cura del Prof. Fausto Pocar).
Per maggiori informazioni, potete collegarvi al sito della Scuola.
Corso di specializzazione sulla tutela dei diritti umani – XIX edizione
L’Unione Forense per la tutela dei diritti umani organizza anche quest’anno il corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani”, giunto alla sua XIX edizione.
Il corso è un utile strumento di approfondimento e aggiornamento per operatori giuridici e studiosi della materia.
Tra gli strumenti internazionali a tutela dei diritti fondamentali vi sono, da un lato, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e, dall’altro, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. In particolare, la prima è venuta assumendo negli anni un ruolo sempre più significativo nel contesto dei 47 Paesi membri del Consiglio d’Europa, soprattutto in ragione dell’effettività della tutela dei diritti fondamentali apprestata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, organo giurisdizionale permanente con sede a Strasburgo, che vigila sul rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi previsti dalla CEDU.
Il corso è dedicato proprio allo studio del funzionamento di tale sistema, offrendo ai partecipanti la possibilità di approfondire, con il contributo di autorevoli esperti in materia, la giurisprudenza della Corte europea e l’impatto che questa ha nell’ordinamento italiano. Nell’ambito del corso saranno altresì esaminati i rapporti tra la Corte di Strasburgo e la Corte di Lussemburgo alla luce dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che ha attribuito valore giuridico vincolante alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Il corso si articola in una serie di sei incontri, della durata di tre ore ciascuno, che si terranno presso la Cassa Forense, in Roma, Via Ennio Quirino Visconti n. 6/8, i seguenti venerdì: 23 novembre 2018, 30 novembre 2018, 7 dicembre 2018, 14 dicembre 2018, 21 dicembre 2018 e 11 gennaio 2019.
Le iscrizioni al corso dovranno pervenire alla segreteria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani (Sig.ra Gioia Silvagni), tel. 06 8412940, email: [email protected], tramite apposito modulo di iscrizione da compilare e inviare unitamente alla copia del bonifico (IBAN: IT49 B033 5901 6001 0000 0060 078) entro il 10 novembre 2018. È previsto un numero massimo di 80 partecipanti. Per la frequenza al corso è dovuto un contributo a titolo di rimborso delle spese organizzative pari a € 250,00 (IVA compresa).
Il corso ha ricevuto il Patrocinio del Consiglio d’Europa e del Consiglio Nazionale Forense.
Il Consiglio Nazionale Forense ha riconosciuto 18 crediti formativi (di cui 3 in materie obbligatorie) per i partecipanti al corso.
Trovate qui il programma del corso.
Gli auguri dello Studio Lana Lagostena Bassi.
A conclusione di un anno impegnativo ma ricco di soddisfazioni, è con piacere che tutti i membri dello Studio Vi augurano di trascorrere delle serene giornate di festività con i Vostri affetti più cari, per poter ripartire con rinnovato slancio e ottimismo nell’Anno Nuovo.